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Anche in Alta Pusteria protetti gli uccelli che nidificano a terra

Su proposta dell’assessore Walcher, la Giunta provinciale ha approvato i criteri per la concessione di aiuti a coltivazioni dell’Alta Val Pusteria che tutelano gli uccelli che nidificano a terra.

BOLZANO (USP). Gli uccelli che nidificano nei prati sono tra le specie di uccelli autoctoni a maggiore rischio di estinzione, per cui è intenzione della Provincia promuovere anche in Alta Val Pusteria la coltivazione di terreni in cui questi volatili siano protetti. Gli uccelli che nidificano nei prati, dotati di piumaggio mimetico, costruiscono i loro nidi direttamente sul terreno, per lo più in paesaggi aperti ed erbosi. Tra questi figurano l’allodola, lo stiaccino, lo zigolo giallo, il re di quaglie e l’averla piccola.

Varie rilevazioni effettuate da biologi e ornitologi hanno dimostrato che in Alta Pusteria sono presenti diverse specie di uccelli che depongono le uova a terra. Nella seduta del 5 dicembre, su proposta dell’assessore provinciale all’Agricoltura Luis Walcher, la Giunta provinciale ha approvato i criteri per la concessione di aiuti in questa area di progetto. “Mi fa particolarmente piacere che la richiesta di tutelare gli habitat per le preziose specie di uccelli che nidificano nei prati sia venuta dagli stessi agricoltori dell’Alta Pusteria, che dimostrano così di voler dare un contributo fattivo alla biodiversità”, sottolinea l’assessore Walcher.

“Nella coltivazione di queste superfici i richiedenti sono tenuti a rispettare una serie di obblighi: non possono, ad esempio, drenare o spianare il terreno, e devono preservare le siepi e i muri a secco esistenti”, spiega l’assessore Walcher, che aggiunge: “Per il successo del progetto di tutela degli uccelli che nidificano a terra è pertanto fondamentale la collaborazione degli agricoltori. Ad esempio, per proteggere questa specie di uccelli i prati devono essere falciati alcune settimane più tardi. Inoltre, i terreni in questione vengono coltivati in modo estensivo per aumentare la biodiversità, poiché gli uccelli che nidificano a terra hanno bisogno di prati ricchi di specie e insetti. Quanto maggiore è la biodiversità vegetale, tanto maggiore sarà la presenza di insetti e, in combinazione con le falciature tardive, aumenta la probabilità di riproduzione di queste specie di uccelli”.

L’area del progetto “Uccelli che nidificano a terra nell’Alta Valle Pusteria” ha una superficie totale di circa 6.175 ettari, di cui circa 3.300 destinati all’agricoltura. L’area si estende da Monguelfo, a 1.080 metri sul livello del mare, verso est attraverso il fondovalle e i pendii dell’Alta Pusteria fino al confine provinciale a Prato alla Drava e Sesto. Le aree più elevate si trovano sopra i borghi di montagna e sul versante soleggiato di Sesto.

L’aiuto è concesso sotto forma di premio a superficie e ammonta annualmente a euro 600 per ettaro di terreno.

Un analogo progetto Interreg per la protezione degli uccelli che nidificano a terra è stato avviato sei anni fa nella Landa di Malles (Malser Haide).

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