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Contributi per l'edilizia abitativa, nuovi criteri dal 1. febbraio

L'assessora provinciale Mair ha presentato le novità sui contributi per costruzione, acquisto e recupero di alloggi. Obiettivi: la semplificazione burocratica e un migliore sostegno finanziario.

BOLZANO (USP). Nell'ambito della Riforma Abitare 2025 è stata definita la cornice normativa e ora sono stati elaborati i dettagli per l'implementazione: l'assegnazione dei contributi per l'acquisto, la costruzione o il recupero di un alloggio che soddisfi il fabbisogno abitativo primario è stata formulata nuovamente. Come ha sottolineato l'assessora provinciale Ulli Mair nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Widmann, l'attenzione è rivolta a un migliore sostegno finanziario dei richiedenti e a una semplificazione del sistema di contributi. 

“Con questa decisione mettiamo in pratica un altro elemento fondamentale della Riforma Abitare. Grazie alla semplificazione delle norme e alla digitalizzazione, in futuro le procedure saranno molto meno burocratiche, più accessibili e notevolmente più rapide. Allo stesso tempo, l'aumento dei contributi e dei limiti di reddito garantisce che il sostegno offerto sia molto più consistente, senza che il risparmio e l'impegno diventino motivi di esclusione”, ha sottolineato l'assessora provinciale Mair.

Tutte le nuove disposizioni sono state approvate dalla Giunta provinciale il 28 novembre e troveranno applicazione dal 1° febbraio 2026. Esse riguardano uno dei tre pilastri delle agevolazioni edilizie, ovvero i contributi una tantum per l'acquisto, la costruzione e il recupero di alloggi, mentre il modello Risparmio casa e i mutui agevolati sono già stati oggetto di una nuova regolamentazione nelle ultime settimane.

Possono richiedere tali contributi tutti coloro che da almeno cinque anni risiedono o lavorano in Alto Adige. Inoltre, non devono essere in possesso o aver ceduto un alloggio adeguato e facilmente raggiungibile e non devono aver già richiesto un contributo per l'edilizia abitativa agevolata (fa eccezione la costituzione di una nuova famiglia). Il reddito familiare deve rientrare nei limiti di reddito previsti.

Se questi requisiti sono soddisfatti, è possibile richiedere un contributo. “A seguito della Riforma Abitare 2025, criteri quali la metratura dell'appartamento e il patrimonio dei genitori non incidono più sulla valutazione. Anche il punteggio minimo di 20 punti previsto finora viene eliminato con i nuovi criteri approvati”, ha annunciato Mair. 

Se viene concesso un contributo, l'immobile sovvenzionato è soggetto a due vincoli: il vincolo delle abitazioni riservate ai residenti valido a tempo indeterminato e il vincolo sociale di 20 anni.

Il calcolo dei contributi spettanti è stato notevolmente semplificato, ha spiegato Mair. Per quanto riguarda gli importi base che possono essere concessi per le agevolazioni edilizie, si applicano i seguenti valori: 35.000 euro per le persone singole, 52.000 euro per famiglie composte da due membri e 8.000 euro aggiuntivi per ogni ulteriore membro della famiglia. A seconda del livello di reddito determinato (VSE, valore della situazione economica, determinato attraverso la DURP), il contributo ammonta al 100, 80, 65 o 50 per cento dell'importo totale determinato.

“Il limite massimo per il diritto alle agevolazioni e i limiti delle quattro fasce di reddito sono stati notevolmente aumentati, in modo che i contributi a cui possono accedere i cittadini siano complessivamente più elevati e un numero maggiore di persone, in particolare il ceto medio, possa beneficiare degli incentivi”, spiega Mair. 

Poiché la Riforma Abitare 2025 perseguiva anche l'obiettivo di rendere più efficiente l'utilizzo dello spazio abitativo, i contributi prevedono un aumento del 25% degli importi di base per la ristrutturazione di edifici esistenti (risanamento, densificazione, sopraelevazione) e del 25% per i condomini (nuove costruzioni). Anche per gli appartamenti situati in Comuni strutturalmente svantaggiati è previsto un aumento del 25% degli importi base.

Le franchigie sui risparmi sono state aumentate da 150.000 a 250.000 euro per le persone singole e da 250.000 a 350.000 euro per i nuclei familiari composti da due o più persone.

I nuovi criteri si applicano a tutte le domande presentate a partire dal 1° febbraio 2026.

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